In questo secondo articolo dedicato alle tecniche di studio, comprenderemo vantaggi e svantaggi di una buona tecnica e soprattutto come verificare se il nostro approccio è efficace o meno.

L’intento di questa serie di guide è quello di comprendere una volta e per sempre cosa dobbiamo sottolineare, capire quando farlo e soprattutto come farlo in modo efficace.
Il tutto cercando di evitare quelle inutili e macchinose operazioni che ci fanno solo credere di aver studiato, quando in realtà non abbiamo fatto altro che far scivolare in modo acritico l’evidenziatore sul foglio.

1. Perché non dovresti sottolineare (se non sai come farlo)

Tendenzialmente l’approccio dello studente medio consiste nel leggere e sottolineare ciò che (su basi non sempre solidissime) ritiene a primo acchito importante. Successivamente, seguirà una di queste 2 vie:

  • Rileggere sommariamente e studiare solo la parte evidenziata;
  • Rileggere e sottolineare nuovi concetti.

Questo approccio non è efficace.

Proviamo, quindi a fare qualche esempio pratico utilizzando il testo di alcuni degli articoli 1321 ss. c.c. sul contratto, evidenziando vantaggi e svantaggi di ogni abitudine, iniziando dagli estremi.

1.1 Gli svantaggi di non sottolineare nulla

Hai letto un’intera pagina del libro e ti accorgi che non c’è nulla che valga la pena sottolineare, penserai “ottimo questa pagina la salto proprio“, ma prima di strapparla via forse è meglio dare una seconda controllata.

Non sottolineare nulla, infatti, significa che, in relazione al tuo obiettivo, neanche una singola parola ha attirato la tua attenzione.
I motivi possono essere i seguenti:

  • informazioni irrilevanti sull’argomento;
  • informazioni già conosciute e assimilate;
  • informazioni non interessanti o banali.

Tutti motivi validi, ma dobbiamo esserne assolutamente sicuri che sia così.
Infine, un piccolo effetto negativo è che riprendere in mano dopo qualche tempo un libro non sottolineato ci darà la sensazione di non averlo mai studiato.

1.2 Gli svantaggi di sottolineare tutto

L’obiettivo basilare del sottolineare è mettere in evidenza alcuni elementi del testo rispetto ad altri, se sottolineiamo tutto (o eccessivamente) facciamo venir meno il senso stesso della sottolineatura. In pratica stiamo solo consumando un evidenziatore.
Inoltre, rischiamo due effetti controproducenti:

  • la prima assurdità è che sottolineando quasi tutta la pagina ciò che poi ci risalterà all’occhio quando andremo a rileggere non sarà l’intera pagina bensì proprio quelle 3 o 4 parole che abbiamo lasciato in bianco, ottenendo quindi l’effetto contrario; puntare l’attenzione su ciò che non ci interessa.
  • la seconda assurdità è che spesso tenderemo ad usare poi un diverso colore per sottolineare nuovamente il testo (che oramai ci appare tutto uguale), nella speranza di creare altro “contrasto” che si trasforma invece solo in ulteriore confusione.

2. Un esempio concreto di buona sottolineatura

Ecco finalmente un esempio di sottolineatura efficace, in via generale è difficile giudicare una buona o una pessima tecnica se non si conosce lo scopo che l’ha guidata, ma ci sono alcuni elementi oggettivi che possiamo notare e valutare.

Il testo era veramente carico di contenuti eppure:

  • abbiamo sottolineato solo singole parole e non intere frasi;
  • abbiamo sottolineato solo il 30% (su circa 180 parole).

Ad una rapida occhiata, una pagina del genere, ci permette facilmente di rintracciare le parole chiave.

In relazione ai nostri obiettivi e alle nostre conoscenze potremo ridurre o aumentare questa percentuale ed evidenziare così solo i concetti essenziali che ci servono.

2.1 La controprova: il test della “stampante rotta”.

Ora che abbiamo sottolineato in modo efficace, possiamo fare una piccola auto-verifica tramite un esercizio volutamente controintuitivo.
Questa procedura ovviamente non va fatta sempre, ma potrebbe essere un buon esercizio per le prime volte al fine di verificare l’efficacia della propria tecnica.

1. Eliminiamo concretamente tutto il superfluo cancellando tutte le parole non sottolineate.

2. Riorganizziamo in modo schematico le parole chiave che abbiamo individuato, in modo da assimilare i concetti.

3. Creiamo un piccolo appunto che ci permetterà di memorizzare in modo più rapido e veloce.

3. I vantaggi concreti

Probabilmente il motivo per cui la sottolineatura è tanto diffusa sta nel fatto che aiuta a mantenere l’attenzione ed il focus mentre si legge e soprattutto perché ci dà l’impressione di aver studiato o comunque di aver fatto materialmente qualcosa.

Tuttavia, sottolineare porta realmente dei vantaggi ed i principali sono:

  • Incrementa la concentrazione;
  • Stimola la selezione delle informazioni;
  • Incentiva il ragionamento deduttivo.

In conclusione: sottolineare non vuol dire studiare! ma è sicuramente il primo passo per farlo in modo efficace.

Nel prossimo ed ultimo articolo su “come sottolineare” risponderemo finalmente a tutte le classiche domande sull’argomento.

Scheda di Riepilogo

  • Un testo non sottolineato, dopo un po’, sembra un libro mai letto.
  • Sottolineare tutto è inutile ed addirittura controproducente.
  • Sottolineare quanto basta per propri scopi e conoscenze, restando tra il 20-30% del totale.

  • Analizza la tua attuale tecnica di sottolineatura, sii critico e valutane l’efficacia in relazione al tuo obiettivo.

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