In questo primo articolo sulle metodologie di studio vedremo la tecnica piu fraintesa, abusata e storpiata di tutte… “il sottolineare“.

L’intento di questa serie di guide è quello di comprendere una volta e per sempre cosa dobbiamo sottolineare, capire quando farlo e soprattutto come farlo in modo efficace.
Il tutto cercando di evitare quelle inutili e macchinose operazioni che ci fanno solo credere di aver studiato, quando in realtà non abbiamo fatto altro che far scivolare in modo acritico l’evidenziatore sul foglio.

1. Breve premessa metodologica

Iniziamo col chiarire subito che non esiste un metodo unico per sottolineare e che non potrebbe essere altrimenti, ma questo non vuol dire di certo che tutti i metodi sono uguali, anzi tutt’altro. Il rischio di sottolineare in modo controproducente è notevole e visto che è la prima operazione attiva che si fa durante lo studio si rischi di inficiare anche tutto il resto che segue.

Cerchiamo quindi di comprende un semplice concetto fondamentale: la tecnica cambia con il cambiare dei nostri obiettivi come lettori.
Dunque, prima decidiamo cosa vogliamo ottenere dalla nostra lettura e solo dopo stabiliamo il tipo di “sottolineatura” che vogliamo adottare.

Gli obiettivi possono essere i più disparati:

  • Strutturare una sequenza argomentativa;
  • Individuare delle informazioni specifiche;

  • Selezionare gli argomenti da studiare / saltare;

  • Sintetizzare il contenuto.

Una volta compresa la stretta correlazione tra l’obiettivo e la tecnica da applicare, potremo rispondere a tutte le altre domande.

Prima però, dobbiamo necessariamente avere le idee ben chiare su che cosa intendi attualmente tu per “sottolineare“, perchè non tutti gli studenti la pensano allo stesso modo.
Quindi, sapresti rispondere rapidamente a queste domande?

  • solitamente, quando studi, sottolinei il manuale oppure lo lasci immacolato?
  • sottolinei mentre leggi il paragrafo o dopo averlo letto?
  • tendi maggiormente a sottolinei singole parole o intere frasi?
  • se l’argomento non ti è chiaro provi comunque a sottolineare quello che ritieni importante?
  • oltre a sottolineare il testo, fai altro? (es. appunti a margine della pagina, uso di simboli, ecc.)

Ora che hai le idee chiare sul tuo personalissimo concetto di “sottolineare“, possiamo procedere in questa nostra guida introduttiva ed il modo migliore per farlo è mettendoci subito alla prova.

2. L’esperimento del “muro di testo pt.2”

Proprio come nell’articolo introduttivo sul metodo di studio ora faremo un piccolo TEST, (più difficile da realizzare tramite web, soprattutto se leggi da smartphone, ma ugualmente efficace se fatto con la consapevolezza che potrebbe cambiare il tuo approccio allo studio e i tuoi risultati accademici per sempre).
Sei pronto?

Leggi attentamente i 3 testi estratti da alcuni articoli del Codice civile e prova a sottolineare come faresti di solito.

Alla fine di ogni lettura prenditi qualche minuto per rispondere ad alcune domande (sii sincero e non saltare nulla).

Concluso il test scoprirai come mai sottolineare è molto più complesso di quello che sembra e come fare per iniziare a migliorare la tua tecnica.

2.1) Artt. 1321 ss. c.c. – Il contratto.

Il contratto è l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale.

Le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge.
Le parti possono anche concludere contratti che non appartengano ai tipi aventi una disciplina particolare, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico.

I requisiti del contratto sono:
1) l’accordo delle parti;
2) la causa;
3) l’oggetto;
4) la forma, quando risulta che è prescritta dalla legge sotto pena di nullità.

Il contratto è concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra parte.
L’accettazione deve giungere al proponente nel termine da lui stabilito o in quello ordinariamente necessario secondo la natura dell’affare o secondo gli usi.
Il proponente può ritenere efficace l’accettazione tardiva, purché ne dia immediatamente avviso all’altra parte.
Qualora il proponente richieda per l’accettazione una forma determinata, l’accettazione non ha effetto se è data in forma diversa.
Un’accettazione non conforme alla proposta equivale a nuova proposta.

Sentiti libero di rispondere sinceramente a queste semplici domande:

  • sapresti riassumere il contenuto del testo appena letto?
  • sapresti rielaborare i concetti principali?

Tieni ben a mente le risposte e passiamo subito alla seconda lettura.

2.2) Artt. 1028 ss. c.c. – Le servitù

La servitù prediale consiste nel peso imposto sopra un fondo per l’utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario.

L’utilità può consistere anche nella maggiore comodità o amenità del fondo dominante. Può del pari essere inerente alla destinazione industriale del fondo.

È ammessa la costituzione di una servitù per assicurare a un fondo un vantaggio futuro.
È ammessa altresì a favore o a carico di un edificio da costruire o di un fondo da acquistare; ma in questo caso la costituzione non ha effetto se non dal giorno in cui l’edificio è costruito o il fondo è acquistato.

Il proprietario del fondo servente non è tenuto a compiere alcun atto per rendere possibile l’esercizio della servitù da parte del titolare, salvo che la legge o il titolo disponga altrimenti.

Le servitù prediali possono essere costituite coattivamente o volontariamente. Possono anche essere costituite per usucapione o per destinazione del padre di famiglia.

Solo una domanda.

  • hai trovare differenze, in merito al tuo approccio, rispetto al testo precedente?

Passiamo all’ultimo articolo.

2.3) Art. 550 – Il lascito eccedente la porzione disponibile.

Quando il testatore dispone di un usufrutto o di una rendita vitalizia il cui reddito eccede quello della porzione disponibile, i legittimari, ai quali è stata assegnata la nuda proprietà della disponibile o di parte di essa, hanno la scelta o di eseguire tale disposizione o di abbandonare la nuda proprietà della porzione disponibile. Nel secondo caso il legatario, conseguendo la disponibile abbandonata, non acquista la qualità di erede.

La stessa scelta spetta ai legittimari quando il testatore ha disposto della nuda proprietà di una parte eccedente la disponibile.

Se i legittimari sono più, occorre l’accordo di tutti perché la disposizione testamentaria abbia esecuzione.

Le stesse norme si applicano anche se dell’usufrutto, della rendita o della nuda proprietà è stato disposto con donazione.

Ecco le ultime due domande.

  • hai trovare ulteriori differenze rispetto alle letture precedenti?
  • sapresti riassumere il contenuto?

Ok, test finito.

3. Consapevolezza e nuovo approccio

Se sei arrivato fin qui saltando il test, beh ho un brutto presentimento sul tuo andamento accademico… (sei ancora in tempo per tornare su e leggere tutto).

Se invece hai seguito tutti i passaggi ti sarai sicuramente reso conto che sottolineare un testo giuridico non è una cosa così semplice e banale come tutti credono, o meglio, lo è, ma non secondo i parametri che lo studente medio utilizza.

Analizziamo brevemente i tre testi:

) La prima lettura relativa al contratto era già in parte strutturata: inizia con la nozione, poi il contenuto, gli elementi essenziali e la conclusione.
Anche un lettore che si approccia per la prima volta al diritto potrebbe facilmente comprendere il testo e magari anche riuscire a rielaborarlo.

) La seconda lettura sulle servitù era leggermente più complessa, ma nulla di troppo eccessivo. Un giurista in erba non avrebbe avuto problemi.

) Infine, la terza lettura relativo al “lascito eccedente la porzione disponibile” era tutt’altra cosa, ci troviamo difronte a:

  • una struttura concettuale complessa;
  • un lessico tecnico – specifico;
  • un percorso argomentativo articolato.

Eppure, da giuristi quali siamo basta rileggerlo un paio di volte per comprende tutto vero? … o forse no?

In quest’ultimo caso, infatti, in poche righe troviamo termini quali: testatore, usufrutto, rendita vitalizia, porzione disponibile, legittimari, nuda proprietà, donazione.

Tuttavia, l’attività richiesta per le 3 letture era la medesima, leggere e sottolineare, null’altro.
Eppure, come hai risposto alle domande del test? ci sono state differenze?

Insomma, cosa ci dobbiamo portare a casa da questo test di soli 10 minuti.

Oggi dovremmo aver compreso (si spera) che le difficoltà iniziali che incontriamo non dipendono esclusivamente dal tipo di testo bensì dalle nostre conoscenze pregresse sull’argomento.

Ed infatti tutti concetti letti nel terzo esempio se non fanno già parte del nostro bagaglio di conoscenze ci impediranno di comprendere a pieno il contenuto stesso, figuriamoci poi a sezionarlo o individuare le parole chiave.

Da questa (apparentemente banale) consapevolezza possiamo ricavare la prima regola che dobbiamo autoimporci: Occorre colmare le lacune prima di proseguire, altrimenti ed inevitabilmente si accumuleranno nel tempo, rendendo sempre più difficile la comprensione del testo man mano che proseguiremo nella lettura.

Quindi, detto in modo volutamente brutale: “Non è il testo che è difficile, sei tu che sei ignorante“.

E con questa frase, che sa di pugno nello stomaco, finiamo il primissimo articolo su “come sottolineare”, ma non temere nei prossimi articoli vedremo come capovolgere questa situazione.

A presto.

Scheda di Riepilogo

  • Prima di iniziare a studiare chiediti: quale obiettivo voglio raggiungere da questa lettura?

  • Analizza la tua attuale tecnica di sottolineatura, sii critico e valutane l’efficacia in relazione al tuo obiettivo.

  • Considera la tua conoscenza pregressa sull’argomento. Questo è il primo pre-requisito che deve “guidare” il tuo evidenziatore.

  • Datti delle regole. Se ti imbatti in concetti che non conosci, approfondiscili quanto basta prima di proseguire nella lettura.

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